IL CORAGGIO CHE ISPIRA: LA LEZIONE DI AMBRA SABATINI ARRIVA AGLI STUDENTI ITALIANI

Una partecipazione nazionale trasforma la Giornata delle Persone con Disabilità in un’esperienza educativa autentica

Il 3 dicembre ha portato nelle sale italiane molto più di una semplice proiezione: ha offerto a migliaia di studenti la possibilità di incontrare una storia capace di superare i confini dello sport e diventare testimonianza di resilienza, forza e possibilità.
Con circa 15mila presenze in tutta Italia, il docufilm “Ambra: a un metro dal traguardo” ha reso la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità un’occasione concreta di educazione e consapevolezza su temi oggi centrali nella crescita delle nuove generazioni.  

UN’EMOZIONE CONDIVISA DA NORD A SUD

Ci sono emozioni che sanno attraversare luoghi e generazioni, e nella giornata dedicata a chi ha una vulnerabilità quelle emozioni hanno riempito le sale cinematografiche di studenti provenienti da ogni parte del Paese.

La storia di Ambra Sabatini, che ha trasformato un drammatico incidente nel punto di partenza di un nuovo percorso di vita, si è rivelata un racconto capace di toccare corde profonde e avvicinare i ragazzi al valore concreto dell’inclusione e della resilienza.
La mobilitazione nazionale ha permesso di trasformare una ricorrenza istituzionale in un’esperienza formativa che ha unito migliaia di giovani in un’unica riflessione condivisa.  

UNA TESTIMONIANZA CHE PARLA AI GIOVANI

Non voglio essere ricordata solo per le medaglie, ma per il messaggio che porto: tutti possono rialzarsi, sempre. La vita non finisce mai a un metro dal traguardo.”

La narrazione ripercorre il ritorno alla vita e allo sport dopo il grave incidente del 2019.


“Un terribile incidente, tanto caldo alla gamba e l’asfalto bollente.

La gamba che resta incastrata insieme al ginocchio nel montante dell’auto. Volevo urlare ma non usciva la voce.
La mia più grande preoccupazione era che potesse sopraggiungere un altro veicolo. Per fortuna alle nostre spalle c’era un camion dei vigili del fuoco.
Sono stati i miei angeli custodi. Senza di loro, in tre minuti sarei morta, a causa della forte emorragia”.

Si attraversano la paura, la riabilitazione, la determinazione e il ritorno in pista fino all’oro paralimpico e al record mondiale nei 100 metri a Tokyo 2020, senza dimenticare le nuove sfide che ancora oggi la vedono protagonista.  

IL RUOLO CHIAVE DELLE SCUOLE E DEGLI STRUMENTI EDUCATIVI

Il risultato raggiunto è frutto di una collaborazione ampia tra istituzioni e realtà impegnate nel mondo dell’educazione.

Tra queste, il contributo del Gruppo Spaggiari Parma è stato determinante nel favorire l’adesione dei docenti e la partecipazione degli studenti.
Sono stati messi a disposizione una videointervista e un kit didattico gratuito per accompagnare le classi nella riflessione prima e dopo la visione.

“Ho avuto l’incidente il 5 giugno e dopo pochi mesi mi ero già buttata a mare, perché non me ne fregava di niente e di nessuno.

Mi considero una fortunata e una sopravvissuta.
Vado nelle scuole per parlare di sicurezza stradale. Prima delle gare ho riti scaramantici: faccio le treccine perché mi rilassa.”

Inclusione, sicurezza stradale, superamento delle difficoltà diventano così temi affrontati con un linguaggio immediato e vicino ai giovani.

“La mia è la storia di una ragazza come tante che non ha fatto altro che seguire i propri sogni.

La determinazione e la passione, uniti alla disciplina e all’allenamento, hanno segnato il mio percorso e spero che questo possa stimolare tanti giovani a stringere i denti per raggiungere gli obiettivi. Spero possa essere anche un messaggio di fiducia.”  

UN PERCORSO CHE CONTINUA NELLE SCUOLE ITALIANE

L’esperienza del 3 dicembre non rappresenta un punto di arrivo, ma un invito a proseguire il cammino intrapreso.
Le scuole possono aderire alle prossime tappe del tour nazionale scrivendo a scuole@adler-ent.com o scuole@giffonihub.com.
La videointervista, il kit didattico e tutti i materiali del progetto sono disponibili su www.spaggiari.eu/docufilm-ambra-sabatini. Portare nelle classi storie vere e capaci di ispirare significa contribuire alla formazione di generazioni più consapevoli, attente e pronte a riconoscere il valore della fragilità come risorsa. Una sfida che il racconto di Ambra Sabatini dimostra di poter vincere, un metro dopo l’altro.