L’impiego delle tecnologie neurali nel trattamento di alcune malattie neurologiche e mentali

L’evolversi delle metodologie nel trattamento di alcune malattie neurologiche potrebbe andare di pari passo con lo sviluppo delle tecnologie neurali.

Le reti neurali artificiali sono modelli matematici composti da neuroni, per l’appunto artificiali, che riproducono il funzionamento biologico del cervello umano.

Un’importante sfida rappresentata dai nanodispositivi elettronici ovvero di minuscoli impianti terapeutici progettati per stimolare l’attività nervosa ed aiutare i pazienti colpiti da patologie neurologiche a riacquistare determinate funzioni motorie.

In realtà da parecchi anni, numerose aziende internazionali, in sinergia con team di neuroscienziati di tutto il mondo, stanno sperimentando le potenzialità dell’interfaccia cervello-macchina.

Questo in corso potrebbe essere l’anno decisivo per assistere a nuovi importanti risvolti medici, molti dei quali erano rimasti, sino ad oggi, relegati a scenari surreali, come la “neurorealtà”, ossia un nuovo tipo di realtà virtuale, aspetti che potrebbero divenire concretamente reali.

Obiettivo dello studio sulle tecnologie neurali è digitalizzare la nostra attività cerebrale attraverso un particolare dispositivo che dovrebbe presumibilmente venire impiantato all’interno della scatola cranica, per poi interfacciarsi tramite bluetooth con apparecchi esterni, come computer o smartphone, in grado di curare anche le malattie mentali e potenziare la mente umana.

Mirella Madeo

Giornalista pubblicista ed Avvocato, disabile. Ho 50 anni e vivo a Ravenna.

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