Immunità innata, ce ne parla il Professor Alberto Mantovani

“Il sistema immunitario è costituito da una prima linea di difesa chiamata immunità innata a cui segue successivamente nel tempo una seconda linea chiamata immunità adattativa di cui tutti conosciamo un componente, gli anticorpi.

Insieme alla dottoressa Cecilia Garlanda abbiamo pubblicato una review (una sorta di summa) di quello che si conosce su immunità innata sugli anticorpi primitivi (ante-antibodies) sul loro uso in diagnostica e sulle sperimentazioni cliniche terapeutiche in corso”.

Professor Alberto Mantovani, Presidente di Fondazione Humanitas per la Ricerca

A parlare di immunità innata ad AboutPeople Magazine è il Professor Alberto Mantovani, Presidente di Fondazione Humanitas per la Ricerca.

Che cosa è l’immuno terapia? Come funziona?

“Le terapie immunologiche del cancro hanno rappresentato quella che è stata chiamata immuno-revolution.

Una prima strategia di immunoterapia è rappresentata dalla rimozione dei freni della risposta immunitaria detti checkpoints.

Questa strategia si è affiancata alle armi tradizionali nella terapia di molti tumori solidi, dal melanoma al cancro del polmone.

Una seconda strategia generale è costituita dall’uso di anticorpi diretti contro la cellula tumorale o che promuovono l’interazione della cellula tumorale con la cellula immunitaria o che trasportano farmaci.

Utilizziamo anticorpi ogni giorno nella terapia dei tumori.

Una terza strategia è costituita dall’uso delle cellule del sistema immunitario trasferite nel paziente dopo che sono state armate di strutture che consentono di riconoscere la cellula tumorale.

Utilizziamo questo tipo di cellule (CAR-T) nella terapia di alcune leucemie e linfomi.

Infine, sono in corso sperimentazioni cliniche sull’uso di vaccini terapeutici contro vari tipi di tumore”.

Quali sono le tempistiche con le quali la ricerca sta avanzando su questo fronte?

“E’ molto difficile definire i tempi con cui le scoperte in immunologia si traducono in beneficio clinico.

Venti anni fa c’era un diffuso scetticismo che l’immunologia potesse avere un impatto importante nella lotta contro i tumori.

Questo scenario è mutato radicalmente, siamo entrati in un continente nuovo ricco di speranze”.

Mi può chiarire più nel dettaglio in cosa consiste la pubblicazione a cui fa riferimento?

“È una sorta di summa delle conoscenze del settore.

Nella nostra istituzione sono in atto sperimentazioni cliniche a vari livelli che hanno a che vedere per esempio con il vaccino terapeutico contro il cancro, progetto guidato dalla dottoressa Maria Rescigno”.

Che scenari apre?

“Il vaccino messo a punto dalla dottoressa Rescigno si basa sulla possibilità di utilizzare molecole dello stress cellulare come bersaglio per lo sviluppo di vaccini”.

La sperimentazione di cui parla può essere valida per tutti i tipi di neoplasie?

“La sperimentazione è stata progettata per il melanoma metastatico e i sarcomi.

Se positiva potrà costituire la base per ulteriori sviluppi”.

C’è possibilità che un giorno possa essere impiegata per altri tumori?

E come si può ridurre, secondo lei, la disparità di cura che c’è, dal punto di vista economico, tra il nord ed il sud del nostro Paese?

“Dal punto di vista dei tumori vi è una disparità molto forte fra centro-nord e sud.

Ad esempio l’80% delle donne fa lo screening eco-mammografico per il cancro della mammella mentre questa percentuale al sud è solo del 60%.

Le ragioni della disparità sono complesse e sono di natura sia strutturale che culturale.

Ad esempio è più alto al sud il numero di persone che non risponde all’invito a fare gli screening per cancro della mammella, cervice e colon-retto”.

Su che cos’altro state lavorando al momento?

“La nostra istituzione copre un ampio bersaglio di ricerca che va dalle malattie autoimmuni al cancro, alle malattie cardiovascolari, sino a quelle neurodegenerative, per le quali speriamo di poter raggiungere, in tempi brevi, importanti traguardi di cura”.

Mirella Madeo

Giornalista pubblicista ed Avvocato, disabile. Ho 50 anni e vivo a Ravenna.

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