La battaglia di Sofia contro i disturbi alimentari e il suo percorso verso la guarigione.
I disturbi alimentari rappresentano una grave condizione di salute mentale, caratterizzata da un rapporto problematico con il cibo, il peso e la propria l’immagine corporea.
Tra i più comuni vi sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata.
Si tratta di patologie che possono avere conseguenze devastanti sulla salute fisica e psicologica delle persone che ne sono colpite.
Chi ne soffre vive spesso in un costante stato di ansia e vergogna, nascondendo il proprio disagio anche alle persone più care.
Sofia, una giovane donna di 24 anni, è una di queste persone.
Negli ultimi anni ha sviluppato un rapporto estremamente problematico con il cibo e il suo corpo.
La sua routine quotidiana è diventata una lotta costante contro il desiderio di mangiare e il terrore di ingrassare.
Ogni volta che si guarda allo specchio, vede una versione di sé che non riesce ad accettare.
”Mi sento intrappolata.
Ogni volta che vedo del cibo, provo un panico indescrivibile.
Mi sento inadeguata, come se non fossi mai abbastanza”.
La situazione ha cominciato a preoccupare seriamente la madre di Sofia, Anna.
Ha notato che sua figlia evitauva i pasti e appariva sempre più stanca e stressata.
Decisa ad affrontare la situazione, Anna le ha chiesto se ci fosse qualcosa di cui volesse parlarle e, dopo un’iniziale resistenza, Sofia ha ammesso di sentirsi sopraffatta dai suoi pensieri ossessivi sul cibo e sul peso.
Anna ha subito proposto di cercare aiuto insieme e, in seguito ad alcune ricerche, hanno trovato una psicoterapeuta specializzata in disturbi alimentari. Il primo incontro è stato difficile per Sofia, che si sentiva esposta e vulnerabile, ma la psicoterapeuta l’ha accolta con gentilezza e comprensione, spiegandole che molti dei suoi problemi derivavano da aspettative irrealistiche e pressioni sociali.
Ha lavorato con Sofia per aiutarla a comprendere l’origine dei suoi pensieri negativi ed a sviluppare strategie per gestirli nella giusta maniera.
Le sedute di terapia sono state intense e spesso dolorose, ma da quando Sofia ha acquistato consapevolezza delle cause del suo disagio, ha iniziato a fare progressi.
”Non è facile – ammette -, ma sto imparando a gestire i miei pensieri.
Non voglio più essere prigioniera della mia mente“.
Con il sostegno della made e della psicoterapia, Sofia sta lentamente ricostruendo il suo rapporto con il cibo.
Ha iniziato a cucinare e persino a sperimentare nuovi piatti, cercando di vedere il cibo non più come un nemico, ma come una fonte di nutrimento e benessere.
Ogni pasto è ancora una sfida, ma Sofia è determinata a non lasciarsi sopraffare.
La strada verso la guarigione è lunga e difficile, ma sa di non essere sola.
Con il tempo ed il sostegno delle persone a lei care, sta imparando a vedere una luce alla fine del tunnel ed ogni piccolo progresso è una vittoria nella sua lotta per riconquistare la libertà.
Fonte:
https://www.salute.gov.it/portale/saluteMentale/menuContenutoSaluteMentale.jsp?lingua=italiano&area=salute%20mentale&menu=DNA