Per alcune regioni del nostro Paese sta per suonare la campanella di un nuovo anno scolastico, che per gli studenti con disabilità, si preannuncia particolarmente difficile.
LEDHA -Lega per i diritti delle persone con disabilità – regione Lombardia, paventa il rischio che circa 50mila alunni con disabilità, a causa di un numero esiguo di insegnanti di sostegno, possano trovarsi in una posizione di svantaggio rispetto ai loro coetanei.
La stessa Associazione si è vista pertanto costretta, ad invitare i genitori a segnalare eventuali violazioni al Centro antidiscriminazione Franco Bomprezzi.
RITARDI ED INCERTEZZE
Una delle incognite che, come ogni anno, minaccia la regolare partenza e l’intero svolgimento delle lezioni, è il ritardo nell’assegnazione degli insegnanti di sostegno, a causa della carenza di personale qualificato.
Secondo LEDHA, nell’annualità 2021/2022, sono stati oltre 70mila, a livello nazionale, i supplenti privi di specializzazione.
Per tal ragione, spesso avviene che ad un solo insegnante vengano assegnati due o più allievi.
ASSISTENZA QUALIFICATA
Anche sotto il profilo educativo del minore, spesso accade che, l’assistente, figura essenziale per garantire la frequenza degli studenti con disabilità, non solo venga assegnato in ritardo, ma anche con un numero di ore nettamente inferiore rispetto a quelle previste nei PEI, Piano Educativo Individualizzato, redatto dall’insegnante di sostegno in base alle esigenze ed alle risorse di ciascun allievo, o che si richieda al medesimo insegnante di farsi carico di più alunni.
Destinare un numero di ore insufficiente rispetto a quanto in esso stabilito, equivale ad una violazione di un diritto fondamentale, nonché a discriminazione indiretta.
RISCHIO DISCRIMINAZIONI
La mancanza di figure professionali specifiche, implica un pregiudizio.
Bambini e ragazzi, per facilitare la “gestione di esubero” da parte degli operatori dedicati, sono portati fuori dalla classe e per questo discriminati.
Un rischio, più che mai concreto, che potrebbe accrescere la disparità di trattamento tra questi ed i loro compagni.
Un disagio che li espone a discriminazione, perseguibile ai sensi della legge 67/2006, che sanziona qualsiasi forma di discriminazione riferita alla condizione di disabilità di una persona.
Non può esserci alcun fattore di natura economica o politica, che possa giustificare la mancata attivazione dei servizi necessari o il mancato riconoscimento di diritti fondamentali, quali il diritto allo studio.
Fonte:
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2006/0