Il 3 dicembre scorso si è celebrata la giornata internazionale della disabilità, istituita nel 1992 con la risoluzione 47/3 adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, finalizzata alla promozione del benessere e dei diritti delle persone con disabilità in tutti i contesti della vita sociale.
Un ‘occasione, come spesso accade per ciascuna ricorrenza, per fare il punto sulla situazione attuale nel nostro Paese.
Secondo gli ultimi aggiornamenti dell’Istat, in Italia sono 3 milioni e 150 mila, pari al 5,2% della popolazione, le persone disabili.
Sono in molti quelli che combattono ogni giorno per avere una vita indipendente.
Segno che la strada per un’effettiva integrazione sociale, dalla scuola, alla politica, al lavoro per tutti, è ancora lunga ed in salita.
Ma qualcosa di importante è stata fatta in tal direzione nei giorni scorsi.
Il Consiglio Regionale, Regione Lombardia, ha approvato all’unanimità il Progetto di legge 222 “Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità”.
Un traguardo raggiunto grazie all’intesa tra istituzioni ed associazioni di settore, che costituisce uno step fondamentale verso una visione più inclusiva.
Complessivamente sono stati stanziati due milioni di euro, rispettivamente per il 2023 e per il 2024.
Un provvedimento che arriva a distanza di una settimana dall’approvazione di un’altra importante legge regionale sui caregiver.
Una normativa nata dall’iniziativa di LEDHA, un’associazione di promozione sociale che opera nel campo della tutela dei diritti delle persone con disabilità.
“Questo voto rappresenta il raggiungimento di un obiettivo a cui LEDHA lavora da più di tre anni: garantire a tutte le persone con disabilità il diritto a vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone”.
Ha espresso così la sua soddisfazione per il risultato raggiunto, il Presidente Alessandro Manfredi.
Un provvedimento che si fonda su principi fondamentali come la libertà di scelta del proprio luogo di residenza senza dover vivere necessariamente in una determinata sistemazione, nonché l’accesso a diversi servizi a domicilio o residenziali e di sostegno.
La dottoressa Patrizia Baffi, Consigliere Regionale e Membro della Commissione Sanità di Regione Lombardia – spiega – “vengono stanziati un milione di euro per il 2023 e un milione per il 2024, fondamentali per sostenere il lavoro della rete di Operatori e realtà che si occupano tutti i giorni di disabilità, di non autosufficienza, di autismo.
In questo senso – continua – risulta sempre più importante l’attuazione del Fondo Unico Disabilità all’interno del bilancio di Regione Lombardia, anche per superare l’attuale frammentazione di misure e benefici a sostegno delle persone con disabilità e garantire l’autodeterminazione della persona verso una vita indipendente”.
“La nuova legge regionale – commenta LEHDA — apre concretamente la strada al diritto alla vita indipendente, mettendo tutte le persone con disabilità in condizione di poter scegliere cosa fare della propria vita garantendo la stessa possibilità di scelta che hanno tutti gli altri cittadini.
Il Progetto di vita individuale (partecipato e personalizzato), la valutazione multidimensionale e il budget di progetto, quale parte integrante del Progetto di vita, in cui sono individuate le risorse necessarie per metterlo in atto, sono i tre pilastri su cui poggia la nuova normativa.
Attraverso il Progetto di vita indipendente, la nuova legge regionale mette al centro uno dei temi più importanti per LEDHA e per le associazioni impegnate per la tutela dei diritti delle persone con disabilità: la possibilità di far emergere e dare risalto a interessi, bisogni, desideri e preferenze di ogni persona.
E attorno a questi costruire una progettualità che permetta di tradurli in realtà”.
“Altra novità prevista dalla nuova legge regionale – prosegue LEHDA – è l’istituzione dei Centri per la vita indipendente come servizi dei Comuni, inseriti negli Ambiti territoriali dei piani di zona, le cui modalità di funzionamento saranno definite con provvedimento della Giunta regionale.
Il testo della norma prevede una significativa revisione del sistema di finanziamento e funzionamento della rete delle unità di offerta socio-sanitarie e socio-assistenziali per le persone con disabilità, affinché possano permettere e favorire il diritto alla vita indipendente ed all’inclusione sociale, garantendo condizioni di vita tali da realizzare concretamente il Progetto individuale di vita indipendente ed evitare l’isolamento e la segregazione.
In merito, è previsto l’impegno della Giunta regionale ad avviare entro un anno dall’entrata in vigore della legge il processo di revisione del funzionamento e del finanziamento di questi servizi“.
“L’approvazione della legge è stato un grande risultato, ma adesso inizia un nuovo percorso – precisa Alessandro Manfredi – .
Il Consiglio regionale affida alla Giunta, ai Comuni, alle Ats, alle associazioni ed a tutta la società civile, la responsabilità di agire per implementare concretamente quanto sancito dalla norma.
Essendo una legge di indirizzo sono necessari ulteriori decreti che dovranno essere approvati entro 180 giorni. Ci aspettiamo di vedere i primi effetti già entro un anno. Come mondo associativo – conclude – ci attiveremo per presentarla e farla conoscere in tutto il territorio regionale”.
Fonte: https://drive.google.com/file/d/1LblC_jpnOVwALITV8RD-s63RRrdeWVxG/view?usp=drivesdk