La figura del caregiver, o assistente familiare, che si prende cura gratuitamente ed in maniera costante di una persona di famiglia che si trovi in una particolare condizione di fragilità, è diventata sempre più essenziale nella nostra società, tanto da indurre il legislatore a riconoscerne giuridicamente il ruolo, per anni invisibile, dato per scontato, e considerato irrilevante e non degno di riconoscimento giuridico.
RICONOSCIMENTO E TUTELA GIURIDICA
Malgrado infatti negli anni scorsi, attraverso la presentazione di due testi di legge, uno al Senato ed uno alla Camera, si sia tentato di colmare in qualche modo questa grave lacuna del nostro Paese, ad oggi non vi è tuttavia, ancora alcun riconoscimento, né nessuna forma di tutela rispetto a questi lavoratori, malgrado la scadenza prevista dalla Convenzione ONU del 2006, affinché si proceda in tal senso.
QUANTI SONO I CAREGIVERS IN ITALIA
Da un’indagine Istat realizzata nel 2018 sarebbero 12 milioni 746 mila: coloro che si prendono cura dei figli minori di 15 anni, di disabili o di anziani.
I caregivers sono prevalentemente donne di età compresa tra i 45 ed i 55 anni e di questi il 60% è stata costretta a lasciare il posto di lavoro per prestare assistenza ad un proprio congiunto.
Un ruolo, quello del caregiver che penalizza maggiormente le donne, molto spesso costrette a rinunciare alla carriera per poter stare accanto ai loro cari, un compito di responsabilità e fonte di grande soddisfazione personale, ma anche di sfide, talvolta insormontabili da valicare da soli.
Sabato 27 maggio, in occasione del Caregiver Day, si è conclusa la lunga serie di appuntamenti, tra i quali quelli dedicati a temi come l’accompagnamento verso il fine vita, il delicato passaggio dal domicilio alla residenza assistita, la narrazione, punto di forza per comprendere quali siano le reali necessità di un caregiver, per arrivare ad individuare le strategie di sostegno, dagli operatori ai servizi, in grado di affiancare e potenziare la capacità dei caregivers a fronteggiare le problematiche di cura e produrre resilienza degli stessi.
Un opportunità di confronto tra i protagonisti della cura al fine di costruire una nuova dimensione di welfare.
Un evento organizzato dalla cooperativa sociale Anziani, con il sostegno dell’Unione dei Comuni delle Terre d’Argine e del partenariato con CARER ETS -Associazione dei Caregiver Familiari, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, tra le prime regioni a dotarsi di una propria legge regionale finalizzata a sostenere psicologicamente ed economicamente queste persone, e dell’AUSL di Modena, che si è articolato in diversi incontri in presenza e con webinars, che han visto la partecipazione di più di settecento persone tra familiari e operatori provenienti da tutta l’Emilia Romagna e da altre Regioni.
FOCUS DEI SEMINARI
Nel corso degli incontri si sono affrontati argomenti importanti, nel tentativo di dare risposte innovative e di qualità alla domanda di cura, oltre che a fornire a chi si prende cura dei propri cari, gli strumenti idonei a rafforzarne la capacità di accompagnarli verso il fine vita ed all’ascolto nel delicato passaggio dal domicilio alla residenza assistita.
Se ne è discusso con esperti del settore, amministratori pubblici, docenti universitari, operatori sociali e sanitari, caregiver familiari che hanno animato la rassegna.
LE PROPOSTE DEI CAREGIVER
Un intero segmento dell’evento è stato riservato all’ascolto dei diretti interessati, al fine di co-progettare, in maniera del tutto nuova rispetto al passato, partendo dai bisogni da loro espressi, in un modo diverso di concepire i servizi.
Un confronto che ha messo in luce esigenze quali il pensare a nuove forme di socializzazione per i soggetti fragili, ad una radicale trasformazione organizzativa della domiciliarità assistenziale, volta ad assegnare ai caregiver un ruolo da protagonisti, sino ad auspicare che possa realizzarsi un nuovo rapporto di comunicazione e relazione con i medici,con un occhio particolare all’educazione alla cura che deve partire in primis dalle scuole.
UN FUORI PROGRAMMA
Durante lo snodarsi dei vari dibattiti c’è stato un importante confronto, non previsto ma assolutamente stimolante da un punto di vista di crescita sociale e culturale, con un gruppo di caregiver di un’Associazione portoghese, che da uno studio nel territorio, ha constatato come in realtà ci siano bisogni molto affini a quelli espressi dai caregiver italiani.
Fonti:
https://www.pmi.it/tag/caregiver
Il riconoscimento della figura del caregiver familiare
https://www.google.com/url?sa=i&source=web&cd=&ved=0CAIQw7AJahcKEwiw_6ubwbj_AhUAAAAAHQAAAAAQAg&url=https%3A%2F%2Fwww.lianecare.com%2Fchi-sono-i-caregiver-e-quanti-ce-ne-sono-oggi-in-italia%2F&psig=AOvVaw1fQn2cAy32sLH2gwA4FWFp&ust=1686479352612458 https://www.esteri.it/mae/resource/doc/2016/07/c_01_convenzione_onu_ita.pdf