Turismo ed accessibilità: una partita ancora tutta da giocare

Sono ancora numerose ad oggi le strutture alberghiere nel nostro Paese non accessibili a tutti.

Gradini all’ingresso, spesso anche al loro interno, servizi igienici non a norma, camere che non offrono il giusto confort, in quanto difformi alle prescrizioni normative in termini di libero acesso a chi abbia difficoltà di movimento.

Condotte sempre più discriminatorie ed informazioni turistiche inadeguate, indici di una scarsa attenzione verso persone a cui, benché disposizioni legislative internazionali riconoscano i diritti umani, esattamente alla stregua di ciascun individuo, continuano tuttavia ad essere considerate cittadini di serie b.

Ma qualcosa a breve forse potrebbe cambiare su questo fronte.

Una proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia nei giorni scorsi, prevede infatti incentivi per migliorare l’accessibilità ed un regime sanzionatorio per chi discrimina i turisti con disabilità.

Si tratta di un testo di legge sul turismo accessibile, volto a garantire il diritto di poter accedere liberamente a strutture e trasporti accessibili a tutti i turisti, non solo a quelli con disabilità, ma anche a coloro che hanno a che fare con un disturbo alimentare come la celiachia.

Oltre ad intervenire sull’agibilità, affinché le strutture ricettive possano realmente adeguarsi alle direttive normative vigenti, è stato inoltre chiesto loro di comunicare come e quanto siano realmente fruibili.

INCENTIVI E SANZIONI

Secondo quanto riportato da ANSA, 20 milioni di euro dovrebbero essere stati stanziati per abbattere le barriere architettoniche e sarebbe stato istituito un fondo da 25 milioni di euro annui per far sì che i turisti disabili possano accedere a strutture che abbiano requisiti di accessibilità maggiori rispetto a quelli precedentemente previsti per legge.

Nel medesimo testo sono state inserite altresi disposizioni dirette a punire, con sanzioni che vanno da mille a diecimila euro, le condotte discriminatorie di chi impedisce ingiustificatamente ai clienti con disabilità di fruire di quanto offerto dalla proposta turistica prescelta.

DENUNCIARE LA PROPRIA ACCESSIBILITÀ

Nel testo legislativo in questione è fatto inoltre obbligo alle strutture turistiche di attivarsi per dar comunicazione in merito al proprio grado di accessibilità, in maniera tale che, in vista del l’organizzazione di un viaggio, risulti più agevole per i turisti con disabilità reperire informazioni sempre più dettagliate riguardo alla loro agibilità (art. 4 del testo di legge sopra menzionato).

Per facilitare la ricerca da parte di chi, avendo una difficoltà, trova notevoli disagi nel programmare un soggiorno e nell’individuare una struttura ricettiva adeguata alle proprie esigenze, nella presentazione del Popolo delle Libertà è stato pertanto messo a chiare lettere l’obbligo di “avere sezioni dedicate per proporre pacchetti già organizzati da tour operator e agenzie viaggi”.

A tal proposito, la Ministra del turismo Daniela Santanché ha dichiarato che “il turismo accessibile non deve essere un segmento a parte.

Mi auguro che il Pdl presentato da Fratelli d’Italia venga votato all’unanimità, perché nel 2023 sarebbe preoccupante se così non fosse.

Ho incontrato il ministro Locatelli, mi sono confrontata con le associazioni di categoria.

Un paese democratico deve essere accessibile a tutti.

Bisogna dare la libertà alle persone con disabilità di accedere alle strutture, ai trasporti, alle attrazioni turistiche.

Devono avere le stesse possibilità e la stessa agibilità di chiunque altro”.

Nel suo intervento, la stessa ha inoltre sottolineato come spesso le stanze riservate alle persone con disabilità siano anche esteticamente diverse rispetto alle altre.

“Non capisco – ha continuato – perché la persona con disabilità non debba avere una stanza con lo stesso arredamento, ma pur con le dovute attrezzature.

Non è un discorso di forma, ma di sostanza.

Non è un principio di uguaglianza, non è un principio di libertà.

Il turismo accessibile alle persone con disabilità non è un segmento, è il turismo che deve essere accessibile: tutto e in tutte le sue declinazioni”.

“In qualsiasi provvedimento in cui c’erano delle risorse a disposizione, abbiamo messo il turismo accessibile.

Lo abbiamo fatto con il fondo di accessibilità dell’offerta turistica, finanziando le spese sostenute dalle imprese turistiche nell’ambito della certificazione.

Nel tourism digital hub, dei 114 milioni una parte è dedicata all’accessibilità, che renderà più semplice l’organizzazione dei viaggi per persone con disabilità.

Anche per quanto riguarda il tax credit all’80%, si può utilizzare anche per le spese che si sostengono per l’abbattimento delle barriere architettoniche” – ha concluso la Santanché-.

Mirella Madeo

Giornalista pubblicista ed Avvocato, disabile. Ho 50 anni e vivo a Ravenna.

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